La corsa di Viterbo al titolo di Capitale Europea della Cultura 2033 si trova di fronte a un interrogativo cruciale: la Regione Lazio manterrà le promesse di sostegno espresse a parole? A un mese dal festival dell’economia della cultura, dove la vicepresidente Angelilli aveva annunciato l’obiettivo di Viterbo 2033, l’amministrazione comunale guidata da Chiara Frontini solleva preoccupazioni sull’assenza di un impegno formale da parte della Regione.
L’impegno di viterbo e le aspettative regionali
Il Comune di Viterbo ha compiuto passi significativi verso la candidatura, tra cui l’aggiudicazione dell’appalto per la promozione e la realizzazione di una open call e di un laboratorio di co-progettazione con il coinvolgimento di diverse realtà territoriali. Questi progressi concreti, tuttavia, evidenziano ancor più la mancanza di un sostegno istituzionale formale da parte della Regione Lazio, essenziale per dare slancio alla candidatura.
Il nodo del comitato promotore
Il fulcro della questione risiede nella costituzione del comitato promotore, considerato il motore trainante della candidatura. L’amministrazione comunale sottolinea come, nonostante le dichiarazioni di intenti espresse durante il Festival dell’Economia della Cultura, manchi ancora l’adesione formale della Regione al protocollo necessario per la creazione di questo comitato. Questa assenza di formalizzazione rappresenta un ostacolo significativo per il prosieguo dell’iter di candidatura.
Un appello alla collaborazione
In un approccio diplomatico, l’amministrazione Frontini esprime fiducia in una risoluzione rapida della situazione, auspicando che si tratti solo di un rallentamento burocratico. Allo stesso tempo, lancia un chiaro appello alla Regione Lazio, ribadendo la necessità di un sostegno concreto alla candidatura di Viterbo. La città attende ora un segnale tangibile da parte della Regione, dopo le promesse iniziali, per poter proseguire con determinazione nel percorso verso il 2033.