Memoria storica

Ritorna a Palazzo Gentili la lapide del 1921 dedicata ai caduti della grande guerra

Provincia di Viterbo e Assoarma celebrano la ricollocazione del monumento dei Circoli Cattolici in onore dei viterbesi caduti nella Prima Guerra Mondiale

Ritorna a Palazzo Gentili la lapide del 1921 dedicata ai caduti della grande guerra

Nella mattinata di venerdì 14 novembre, la Provincia di Viterbo e Assoarma Viterbo hanno organizzato la solenne cerimonia di ricollocazione della lapide dei Circoli Cattolici della Città di Viterbo del 1921, dedicata ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Il monumento è stato ricollocato nel cortile interno di Palazzo Gentili, alla presenza delle associazioni combattentistiche e d’Arma e delle autorità civili, religiose e militari del territorio.​

L’omaggio istituzionale

La cerimonia si è aperta con l’inno nazionale e con la deposizione di una corona d’alloro da parte del corpo di Polizia Locale della Provincia di Viterbo, insieme al presidente della Provincia Alessandro Romoli, al viceprefetto Fabio Malerba, al presidente di Assoarma Viterbo generale Salvatore Mastrangelo e al delegato militare del Presidio di Viterbo. È seguita la preghiera e la benedizione guidata dall’assistente spirituale dell’Azione Cattolica, don Mariano Pelliccioni.​

Le voci dei protagonisti

“Questa lapide rappresenta il cuore della storia di chi ha vissuto le vicende dolorose della guerra”, ha dichiarato la presidente dell’Azione Cattolica di Viterbo, Anna Antognini. “Riportare alla luce i nomi dei caduti significa riportarli in città, ridare visibilità a persone che hanno dato la vita per la patria”.​

Il generale Salvatore Mastrangelo ha affermato: “Oggi rendiamo onore a una memoria che torna a parlare. Questi nomi non sono solo storia, ma parte viva della nostra identità. Ogni parola, gesto e simbolo serve a restituire dignità a chi ci ha preceduto”.​

Memoria e identità

Il viceprefetto Fabio Malerba ha sottolineato come “questo territorio dimostri una grande attenzione verso la memoria dei propri avi. La memoria è ciò che siamo”. Il presidente Romoli ha concluso evidenziando l’importanza di riportare questi valori tra i giovani: “La pace va costruita giorno dopo giorno, attraverso dialogo e confronto, evitando ogni deriva di violenza”.