La Tuscia, celebre per la sua ricchezza agroalimentare, si conferma anche quest’anno regina indiscussa della produzione di castagne nel Lazio. A sottolinearlo è Coldiretti Viterbo, che ha diffuso i dati relativi alla stagione castanicola, evidenziando un andamento a due velocità: da un lato, un’abbondante produzione; dall’altro, una flessione dei prezzi di mercato. Un quadro complesso che richiede un’analisi dettagliata per comprendere le dinamiche in atto e le prospettive future del settore.
Un’annata di successo per la produzione
Secondo i dati forniti da Coldiretti Viterbo, la produzione di castagne nella Tuscia ha registrato un incremento significativo nel 2025. Questo aumento è dovuto a diversi fattori, tra cui le condizioni climatiche favorevoli che hanno caratterizzato la fase di fioritura e sviluppo dei frutti. Le piogge regolari e le temperature miti hanno contribuito a un’ottimale impollinazione e a una conseguente elevata resa produttiva. Inoltre, l’impegno costante degli agricoltori locali nella cura dei castagneti, con pratiche agricole sostenibili e innovative, ha giocato un ruolo cruciale nel garantire la qualità e la quantità del raccolto. L’aumento della produzione rappresenta una notizia positiva per l’economia locale, in quanto offre nuove opportunità di reddito per gli agricoltori e contribuisce a valorizzare le risorse del territorio.
La sfida dei prezzi: un mercato in trasformazione
Nonostante l’abbondanza del raccolto, il mercato delle castagne nella Tuscia sta affrontando una sfida significativa: la diminuzione dei prezzi. Questo fenomeno può essere attribuito a diverse cause. Innanzitutto, l’aumento dell’offerta a livello regionale e nazionale, dovuto a una generale buona annata castanicola in diverse aree d’Italia. L’eccesso di offerta, in un mercato caratterizzato da una domanda stabile, esercita una pressione al ribasso sui prezzi. In secondo luogo, la concorrenza dei prodotti provenienti da altri paesi, in particolare dalla Spagna e dal Portogallo, che offrono castagne a prezzi inferiori, complici i minori costi di produzione. Infine, la crescente importanza della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) e il potere contrattuale che esercita sui produttori, possono contribuire a contenere i prezzi.
L’impatto sul territorio e sugli agricoltori
La flessione dei prezzi delle castagne ha un impatto diretto sugli agricoltori della Tuscia, che vedono ridursi i propri margini di profitto. Questo può comportare una riduzione degli investimenti nel settore, con conseguenze negative sulla manutenzione dei castagneti e sulla capacità di innovare. Per far fronte a questa situazione, gli agricoltori sono chiamati a mettere in atto diverse strategie. Innanzitutto, è fondamentale puntare sulla qualità del prodotto, valorizzando le castagne della Tuscia con marchi di origine e certificazioni di qualità. In secondo luogo, è necessario esplorare nuovi canali di vendita, come la vendita diretta al consumatore, i mercati contadini e l’e-commerce, per ridurre la dipendenza dalla GDO e ottenere prezzi più remunerativi. Infine, è importante promuovere la collaborazione tra gli agricoltori, creando consorzi e organizzazioni di produttori che possano rafforzare il potere contrattuale e favorire la condivisione di risorse e competenze.
Il ruolo di coldiretti Viterbo
Coldiretti Viterbo, in qualità di principale associazione di categoria degli agricoltori, svolge un ruolo fondamentale nel supportare il settore castanicolo. L’associazione fornisce assistenza tecnica e consulenza agli agricoltori, promuove la formazione e l’innovazione, e si impegna a tutelare gli interessi dei produttori presso le istituzioni e le autorità competenti. Coldiretti Viterbo svolge un’importante attività di monitoraggio del mercato, fornendo dati e analisi utili per orientare le scelte degli agricoltori. Inoltre, l’associazione organizza eventi e iniziative per valorizzare le castagne della Tuscia e promuovere il turismo enogastronomico nel territorio.
Le prospettive future del settore
Il futuro del settore castanicolo nella Tuscia dipende da diversi fattori. Innanzitutto, è necessario continuare a investire nella ricerca e nell’innovazione, per sviluppare nuove varietà di castagne resistenti alle malattie e adatte alle esigenze del mercato. In secondo luogo, è importante promuovere la sostenibilità ambientale, adottando pratiche agricole che tutelino la biodiversità e riducano l’impatto ambientale della produzione. Terzo, è fondamentale rafforzare i legami tra gli agricoltori, i trasformatori, i distributori e i consumatori, creando filiere corte e trasparenti che garantiscano la tracciabilità del prodotto e la giusta remunerazione per tutti gli attori. Infine, è necessario puntare sulla promozione del territorio, valorizzando le castagne della Tuscia come un prodotto di eccellenza, legato alla storia, alla cultura e alle tradizioni locali.
Focus sulla qualità: la certificazione e i marchi di origine
La valorizzazione della qualità delle castagne della Tuscia passa attraverso la certificazione e l’ottenimento di marchi di origine protetta (DOP) o indicazione geografica protetta (IGP). Questi riconoscimenti, rilasciati dall’Unione Europea, garantiscono ai consumatori la provenienza e la qualità del prodotto, tutelando al contempo gli agricoltori da imitazioni e contraffazioni. L’ottenimento di questi marchi richiede il rispetto di precisi disciplinari di produzione, che definiscono le caratteristiche del prodotto, le pratiche agricole e le modalità di trasformazione. Le castagne della Tuscia che possono vantare questi riconoscimenti acquisiscono un valore aggiunto sul mercato, consentendo agli agricoltori di ottenere prezzi più elevati e di competere con successo con i prodotti provenienti da altre aree.
Il turismo enogastronomico: un volano per l’economia locale
Le castagne della Tuscia possono svolgere un ruolo importante nello sviluppo del turismo enogastronomico nel territorio. La promozione delle sagre, delle feste e degli eventi dedicati alle castagne attira ogni anno numerosi visitatori, che hanno l’opportunità di assaporare i prodotti tipici, di scoprire i paesaggi e le tradizioni locali, e di acquistare direttamente dagli agricoltori. Il turismo enogastronomico rappresenta un’importante fonte di reddito per gli agricoltori e per le attività commerciali del territorio, creando un circolo virtuoso che favorisce la crescita economica e la valorizzazione del patrimonio culturale. La creazione di itinerari turistici che valorizzino i castagneti, i borghi medievali e le aziende agricole può contribuire a rendere la Tuscia una destinazione turistica sempre più attrattiva.
Innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale
L’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale sono due pilastri fondamentali per il futuro del settore castanicolo nella Tuscia. L’utilizzo di tecniche agricole di precisione, come il monitoraggio satellitare e l’irrigazione a goccia, può ottimizzare la gestione dei castagneti, ridurre gli sprechi e migliorare la qualità dei prodotti. L’adozione di pratiche agricole sostenibili, come l’uso di fertilizzanti organici e la lotta biologica ai parassiti, può contribuire a preservare la biodiversità e a ridurre l’impatto ambientale della produzione. La collaborazione tra agricoltori, ricercatori e istituzioni può favorire lo sviluppo di nuove tecnologie e pratiche agricole, che consentano di coniugare la competitività economica con la tutela dell’ambiente.
Un futuro promettente
Nonostante le sfide poste dalla flessione dei prezzi, il settore castanicolo nella Tuscia ha un futuro promettente. La qualità e l’eccellenza delle castagne, l’impegno degli agricoltori, il supporto di Coldiretti Viterbo e la valorizzazione del territorio rappresentano i punti di forza su cui costruire una crescita sostenibile e duratura. Superare le difficoltà, investire nella qualità, innovare e promuovere il territorio sono le chiavi per garantire un futuro prospero al settore castanicolo della Tuscia.