L’Ospedale Santa Rosa di Viterbo è stato teatro di un’esercitazione di maxi emergenza coordinata dalla Prefettura e dalla Centrale Cores Nord di Ares 118, con il supporto fondamentale dei volontari della Croce Rossa Italiana – sezione di Viterbo. L’obiettivo principale era testare e verificare l’efficacia del Piano di emergenza per il massiccio afflusso di feriti (Peimaf), uno strumento cruciale che definisce le procedure operative per gestire un elevato numero di vittime in caso di eventi catastrofici. Questa simulazione rappresenta un passo importante per garantire la preparazione e la prontezza del personale sanitario di fronte a situazioni di emergenza complesse.
Lo scenario simulato: esplosione e crollo
L’esercitazione ha ricreato uno scenario realistico e complesso: l’esplosione di una bombola a gas all’interno di un appartamento, con conseguente crollo dell’edificio. Per rendere la simulazione ancora più veritiera, la Croce Rossa ha partecipato con un team specializzato nella riproduzione di traumi e lesioni realistiche. Questo ha permesso di mettere alla prova le capacità operative del personale sanitario in un contesto che simulava le reali condizioni di un’emergenza. La Centrale operativa Ares 118 ha lanciato l’allarme di maxiemergenza alle 11:10, ricevuto sul telefono dedicato del Pronto soccorso. Da quel momento, è scattata una precisa catena di comunicazione interna: il team leader medico ha immediatamente avvisato il centralino, che a sua volta ha informato i referenti previsti dal Peimaf, tra cui il direttore del Pronto soccorso, il direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea) e il direttore sanitario.
Attivazione dell’unità di crisi e gestione dei pazienti
L’unità di crisi è stata costituita tempestivamente, comprendendo il direttore di presidio, il direttore del Dea, il responsabile dell’area tecnica, il direttore delle professioni sanitarie e il disaster manager. L’organizzazione della risposta all’emergenza ha previsto diverse azioni coordinate: la rimodulazione degli spazi del Pronto soccorso per accogliere il massiccio afflusso di feriti, la mobilitazione del personale in servizio nei reparti per rafforzare l’organico del Pronto soccorso, la ricognizione dei posti letto disponibili per eventuali ricoveri e la verifica delle attività nel blocco operatorio per garantire la gestione delle urgenze chirurgiche. La gestione clinico-assistenziale è stata coordinata dai team leader medico e infermieristico, figure chiave per garantire un flusso efficiente e una risposta adeguata alle esigenze dei pazienti. Ares 118 ha diramato un allarme di livello 1, stimando l’arrivo di 10 pazienti, di cui 3 in codice rosso. Il primo ferito simulato è giunto alle 11:35, mentre l’ultimo è arrivato alle 12:39. L’emergenza è stata dichiarata conclusa alle 12:53. In totale, sono stati presi in carico 11 pazienti, classificati in base alla gravità delle loro condizioni: 4 in codice rosso, 5 in codice giallo e 2 in codice verde. Le lesioni simulate comprendevano una vasta gamma di condizioni cliniche complesse, come una ferita penetrante addominale in una donna gravida a 37 settimane, ustioni al volto e alle mani, traumi da schiacciamento, ferite lacero-contuse, traumi del bacino e ustioni estese.
Valutazione positiva e prospettive future
L’esercitazione ha evidenziato una rapida attivazione del personale, nel rispetto del sistema di chiamata a cascata previsto dal piano. Medici e infermieri del Pronto soccorso hanno dimostrato una notevole capacità di gestione del sovraffollamento e delle criticità cliniche simulate. La Asl, in collaborazione con gli enti coinvolti, condurrà ora un’analisi approfondita della sequenza degli eventi per identificare ulteriori margini di miglioramento e potenziare ulteriormente l’efficacia del piano in vista di eventuali emergenze future. Questo processo di valutazione continua è essenziale per garantire che il Peimaf sia sempre aggiornato e in grado di rispondere efficacemente alle esigenze della comunità.
L’importanza della preparazione e del coordinamento
La direttrice sanitaria della Asl di Viterbo, Assunta De Luca, ha commentato: “Queste esercitazioni rappresentano un momento fondamentale per testare sul campo la nostra capacità di risposta e per migliorare, in modo continuo e concreto, l’organizzazione in situazioni di massima criticità. La collaborazione tra ospedale, 118, Prefettura e volontari della Croce Rossa Italiana è un elemento essenziale per garantire sicurezza ed efficienza in caso di eventi reali. Ringrazio tutto il personale coinvolto per la professionalità dimostrata e per l’impegno con cui ogni giorno lavora a tutela della salute dei cittadini.” L’esercitazione conferma l’importanza della preparazione e del coordinamento tra strutture sanitarie, istituzioni e volontari per affrontare scenari di emergenza complessi con tempestività e competenza.