Nel contesto del processo riguardante gli incendi del 2017 a Vetralla, il fratello di Danilo Camilli, il bracciante agricolo 47enne arrestato il 22 agosto 2017 dai carabinieri forestali, ha rilasciato una testimonianza chiave. La deposizione, avvenuta in aula mercoledì, ha offerto una prospettiva inedita sugli eventi che hanno scosso la comunità locale. L’uomo, di 42 anni, ha risposto alle domande poste dal suo difensore, l’avvocato Samuele De Santis, delineando una versione dei fatti che potrebbe avere un impatto significativo sull’esito del processo. L’attenzione si è concentrata sulla sua presenza sul luogo degli incendi e sulle dinamiche che hanno preceduto e seguito gli eventi criminosi. La sua testimonianza potrebbe fornire nuovi elementi per comprendere la vicenda e valutare le responsabilità.
Dettagli sulla testimonianza e gli incendi
La testimonianza del fratello di Danilo Camilli si è concentrata principalmente sulla sua presenza durante gli incendi. In particolare, l’uomo ha affermato di essere stato con suo fratello quando gli incendi, in prossimità dei terreni gestiti dalla famiglia, erano già stati appiccati. Questa dichiarazione contrasta con le accuse che pesano su Danilo Camilli, accusato di aver provocato 14 incendi nelle campagne di Vetralla tra giugno e agosto del 2017. Il testimone ha sottolineato come la maggior parte dei roghi si fosse verificata in prossimità degli appezzamenti di terreno che la famiglia gestisce da generazioni. Un episodio specifico menzionato riguarda l’incendio del 7 agosto 2017, in strada Sasso San Pellegrino, in cui il testimone ha raccontato di essere stato avvertito da un vicino di casa dei nonni. Il testimone ha descritto la scena con dettagli, incluso il fatto che suo fratello uscì in fretta di casa, vestito in modo informale, per recarsi sul luogo dell’incendio.
Il racconto di un testimone oculare
Un aspetto significativo della testimonianza riguarda la dinamica sul luogo dell’incendio. Il fratello del presunto piromane ha raccontato di una discussione con un vicino che li accusava di non fare abbastanza per spegnere le fiamme. In questa situazione, si è verificato un episodio particolare con l’intervento di un uomo in scooter che si è spacciato per carabiniere, chiedendo i documenti ai presenti. Successivamente, si è scoperto che quest’uomo in realtà era un giornalista che gestiva una pagina Facebook. La testimonianza del fratello offre una prospettiva preziosa sugli eventi, contribuendo a gettare luce su un contesto complesso e controverso.
Prospettive e sviluppi futuri
La deposizione del fratello di Danilo Camilli ha introdotto nuovi elementi al processo sugli incendi del 2017 a Vetralla. La sua versione dei fatti, in contrasto con le accuse, solleva interrogativi importanti e potrebbe influenzare l’andamento del processo. La testimonianza offre uno spaccato di un contesto caratterizzato da tensioni e reazioni immediate.