La notte tra l’1 e il 2 dicembre 2025 si è trasformata in un incubo per i 460 passeggeri del treno Italo AV 8920, partito da Roma Termini e diretto a Udine. Un guasto, presumibilmente causato dal danneggiamento di un cavo elettrico che ha compromesso il vetro di una carrozza, ha bloccato il convoglio in una galleria nei pressi di Orte. L’incidente ha innescato una serie di eventi che hanno lasciato i viaggiatori, tra cui due neonati, una donna incinta e persone cardiopatiche, intrappolati per ore in condizioni estreme. Le testimonianze dei passeggeri descrivono un’esperienza traumatica, caratterizzata da mancanza di energia elettrica, oscurità, problemi igienici e scarsa assistenza. L’episodio ha acceso un acceso dibattito sulla gestione dell’emergenza e sulla sicurezza dei trasporti ferroviari.
Il racconto di Lalla Pilar Guenda, una passeggera, dipinge un quadro desolante di un viaggio di 13 ore con l’odissea iniziata alle 16:55 a Roma Termini e terminata a Conegliano, in provincia di Treviso, alle 6 del mattino. Lalla Pilar Guenda racconta di essere rimasta bloccata in galleria per sette ore. Ha testimoniato di essere rimasta completamente isolata, senza luce, con i bagni impraticabili e l’esaurimento delle scorte di acqua e cibo. La passeggera ha inoltre criticato la gestione dell’emergenza, evidenziando la mancanza di comunicazione e l’assenza di personale di supporto adeguato. Ha sottolineato come il personale sia intervenuto solo due volte in sette ore per fornire acqua e snack. L’incidente ha portato alla richiesta di aiuto ai passeggeri per individuare medici e forze dell’ordine a bordo, facilitare l’apertura delle porte del treno a causa dell’aria irrespirabile e affrontare la situazione di emergenza. La Guenda menziona anche il fallito tentativo di aggancio da parte di un treno di soccorso e il successivo trasbordo su un secondo convoglio. Nonostante il cambio di treno, l’assistenza è rimasta insufficiente, senza personale che si assicurasse del benessere dei passeggeri. Una serie di interrogativi sono stati sollevati da Lalla Pilar Guenda, tra cui la gestione dei soccorsi e la preparazione del personale ferroviario in situazioni di emergenza.
Anche Alessandro, un altro passeggero, testimonia le difficili condizioni vissute a bordo, sottolineando la gravità del problema. Alessandro ha sottolineato come il guasto potesse capitare, ma ha criticato l’assenza di interventi medici per sei ore. Ha segnalato che il treno era al buio a causa dell’esaurimento delle batterie e che i servizi igienici erano inagibili. L’assenza di un’unità di emergenza rapida è stata evidenziata da Alessandro, che ha chiesto maggiore attenzione a questi problemi. La sua testimonianza sottolinea la possibilità di un grave incidente, evidenziando il rischio di incendio e la necessità di una gestione più attenta per evitare un disastro. Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha definito l’accaduto inaccettabile. Bonelli ha espresso dubbi sulla gestione dell’emergenza, chiedendo spiegazioni e l’assunzione di responsabilità. L’incidente ha portato alla presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro Matteo Salvini. La vicenda ha portato anche a una ricostruzione dei fatti: il 1° dicembre la linea di alimentazione elettrica tra Gallese e Orte, ha causato ritardi e disagi sulla dorsale Roma-Firenze. Alle 17:40, Rete Ferroviaria Italiana ha segnalato un rallentamento della linea dell’alta velocità con ritardi fino a 60 minuti. L’episodio ha avuto un impatto su migliaia di pendolari, con testimonianze di viaggi prolungati. La circolazione dell’alta velocità è stata ripristinata alle 1:30 del 2 dicembre, ma i ritardi hanno continuato a interessare decine di treni, con cancellazioni sulla linea regionale Fl1 Orte-Fiumicino.
L’incidente del treno Italo bloccato a Orte solleva importanti questioni sulla sicurezza dei trasporti ferroviari e sulla capacità di risposta in situazioni di emergenza. Le testimonianze dei passeggeri rivelano una serie di criticità, dalla mancanza di assistenza alla scarsa comunicazione, che hanno trasformato un semplice guasto in una drammatica esperienza. L’episodio ha evidenziato l’importanza di una gestione dell’emergenza efficiente e di personale adeguatamente formato. Il caso di Orte è un campanello d’allarme che invita a riflettere sulla necessità di migliorare la sicurezza e l’assistenza sui treni, al fine di garantire l’incolumità dei passeggeri e prevenire il ripetersi di simili disagi. —