A Viterbo è al centro delle cronache un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro di beni per oltre 93 milioni di euro. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, fra i 123 indagati figurano il consulente del lavoro viterbese Claudio Orlandini e Christian Vocaturo, noto come il “cassiere” dei narcos di Tor Vergata. Al cuore della frode, una gestione illecita dei contributi previdenziali: fondi mai versati che sarebbero stati utilizzati sia per comprare beni di lusso come Ferrari e Rolex, sia per finanziare bar e attività commerciali.
Il ruolo delle società estere e la rete criminale internazionale
L’organizzazione criminale avrebbe agito attraverso società estere, spesso intestate a prestanome, per proporre contratti a lavoratori a costi inferiori. In questo modo, le imprese risultavano regolari, mentre i dipendenti ricevevano stipendi ma i contributi venivano sistematicamente evasi. Una parte dei proventi sarebbe stata riciclata con il coinvolgimento di una struttura criminale cinese guidata da Chen Zhidong.
Settori coinvolti e modalità operative
Le indagini hanno evidenziato una rete di aziende attive nei settori della ristorazione, logistica, facchinaggio e servizi alle imprese, tutte coinvolte in una somministrazione illecita di manodopera. Nonostante l’apparente regolarità dei rapporti lavorativi, i danni economici per i lavoratori e per lo Stato risultano ingenti.
Reati contestati e tutela della presunzione di innocenza
I reati ipotizzati spaziano dall’associazione a delinquere al riciclaggio, passando per autoriciclaggio, frode fiscale, trasferimento fraudolento di valori, dichiarazioni infedeli e occultamento di documenti contabili. È fondamentale ricordare che, secondo la Costituzione italiana (articolo 27), tutti gli indagati godono della presunzione di innocenza fino a una sentenza definitiva.
Impatto locale e nazionale: riflessioni e sviluppi
La vasta portata dell’inchiesta ha ripercussioni sia sul tessuto economico locale che sull’immagine nazionale, evidenziando la necessità di rafforzare i controlli sui contributi previdenziali e sulle pratiche di somministrazione di manodopera. Le indagini proseguono, mentre Viterbo attende gli sviluppi giudiziari di quello che potrebbe essere uno dei più rilevanti scandali fiscali degli ultimi anni.
